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Il potere (in)sospettato della luce…

A cura del Dottor François Michel, dermatologo esperto in laserterapia.

 

Molte culture, molto più antiche della nostra, credevano negli effetti benefici della luce sull'essere umano... ma ciò restava ancora da dimostrare.

Oggi è fatto! Fin dalle prime osservazioni, attraverso le scoperte più decisive, le virtù della luce sono state rivelate e dimostrate. E ancora oggi la “fotobiomodulazione” (l’azione dei LED sulle cellule viventi) conferma il suo potere rigenerante e lenitivo. Ma come è stata ottenuta questa tecnologia e su quali basi scientifiche? È una bella storia…

In origine: l'incoronazione del sole

La civiltà occidentale è nata in Egitto e in Grecia, terre baciate dal sole in cui la luce era considerata una vera fonte di benefici, purché utilizzata in modo sensato...

Anche testi tratti dalla letteratura medica di altre grandi civiltà, come l’India o la Cina, attestano l’uso terapeutico della luce solare naturale.

Ma a causa della mancanza di conoscenze mediche e scientifiche sufficienti all’epoca, questa idea che una fonte di luce potesse avere un effetto sulla salute non fu mai supportata da prove concrete...

La grande era dell'infrarosso

Nel 19° secolo, fu grazie alla padronanza dell’elettricità che gli scienziati scoprirono il potere della luce.

Nascono così le prime lampade a infrarossi, che vengono applicate ad apparecchi con effetto analgesico e curativo. Innovativi, emettono alcuni colori visibili all'occhio, come il giallo e il rosso, oltre a colori invisibili nel vicino infrarosso ma non emettono calore, o ne emettono pochissimo. L'osservazione è sorprendente ma chiara: possiamo curare e alleviare senza riscaldare...

All’epoca almeno 30 milioni di persone beneficiarono dei benefici di queste lampade e studi scientifici supportarono i risultati: la loro efficacia e sicurezza furono dimostrate.

Nel XX secolo tutto accelera!

Grandi fisici ed eminenti medici, tra cui Einstein e Finsen, entrambi premi Nobel, hanno fatto scoperte sulla luce di fondamentale importanza. Ma è stato nel 1995 che Tina Karu, membro dell'Accademia delle scienze di Mosca, ha fornito la prova delle proprietà antiossidanti della luce. Osservando i mitocondri, questi organelli intracellulari che disintossicano l'ossigeno, nota che i loro recettori reagiscono in modo diverso a seconda del colore della luce.

Grazie alle sue ricerche, la biologa sta aprendo la strada alla fotobiomodulazione. Qualche anno dopo, lo sviluppo dei LED, questi piccoli diodi che diffondono i colori senza emettere calore, offrirono la possibilità di sfruttare appieno gli effetti della luce sulle cellule viventi.

Supportata dalla NASA, la fotobiomodulazione ha permesso di esplorare gli impatti della luce sul corpo e le sue modalità di azione... e ce ne sono molte! Non solo ha proprietà antiossidanti, ma agisce anche sull'acqua intracellulare, sul movimento degli ioni e sulla struttura di alcune proteine...

Nel 21° secolo: il periodo d'oro della fotobiomodulazione?

Per comprendere appieno il principio basta ricordare questo: è la combinazione tra il tipo di lunghezza d'onda e la produzione di energia che garantisce l'efficacia di una sessione di luce LED. Più precisamente: ogni lunghezza d'onda innesca un meccanismo specifico, e la quantità di energia verrà scelta in base al target da trattare.

Leggendo questo potresti pensare che la fotobiomodulazione richieda una tecnologia super sofisticata e avresti ragione! Questo è assolutamente vero quando l'obiettivo è molto preciso, ad esempio per il trattamento di rughe sottili o cicatrici... Ma teniamo anche presente che la fotobiomodulazione funziona continuamente finché non siamo al buio!

Così il professor Barolet ha dimostrato che la luce del mattino è particolarmente ricca di colori riparatori e protettivi. E allora, giorno dopo giorno, approfittiamo di questa fonte di luce naturale, facciamo una passeggiata all'aria aperta, catturiamo la sua energia: un ottimo modo per ricordarci che la fotobiomodulazione non vive solo nei laboratori e negli strumenti tecnologici ma che ne è anche parte integrante della nostra vita!